L’agroalimentare italiano gode di un indiscusso apprezzamento  . Non solo per la fama delle nostre tradizioni gastronomiche, ma anche grazie alla vocazione per la  qualità. Tutto ciò è da attribuirsi, lungo l’intera penisola, nessuna area esclusa e a condizioni ambientali e sedimentazioni storico-culturali.

La loro grande varietà e le materie prime agricole ne fanno un esempio da sempre per ogni latitudine.ed  dovuta ad un intreccio particolarmente felice e vario.

In particolare, la ricchezza e la varietà di tradizioni gastronomiche fanno del nostro paese un esempio da seguire e rappresentano senz’altro un importante punto di forza e di apprezzamento della tipicità dei prodotti tradizionali, diversificati e con  forte contenuti di valore aggiunto nutrizionali.  

Al sistema tradizionale del nostro paese  è riconosciuta da ogni parte del mondo la qualità.

Data la premessa credo che sia doveroso come  scelta obbligata  recuperare margini di competitività sul fronte della produttività e anche il recupero dei costi di produzione con tecniche ormai collaudate che offrono garanzia ed affidabilità, ecco perché noi suggeriamo di innovare con l’agricoltura verticale che è la più diffusa in paesi leader nella produzione agricola. 

Puntare sulla qualità richiede inoltre l’attivazione di una serie di funzioni accessorie a corredo di tutto.  Occorre una esatta definizione degli attributi qualitativi del prodotto certificandone la qualità. 

Diventa, a questo punto necessaria la individuazione delle mercato di riferimento, la scelta dei canali commerciali e via dicendo. In particolare, vi è la necessità di compiere un intenso sforzo in attività di comunicazione in quanto la maggior parte degli attributi qualitativi dei prodotti agroalimentari non è di immediata determinazione. 

Si suggerisce la vendita con filiera corta attraverso consorzi di produttori. 

Tutto questo descritto richiede capacità manageriali e investimenti specifici che non sempre sono alla portata delle imprese che operano nel settore agroalimentare del nostro paese e ancor più dei singoli operatori di settore, non solo nel nostro ma anche in altri paesi europei. Ci proponiamo con questa breve nota  di presentare le motivazioni  di queste strategie, evidenziandone i punti di forza e di debolezza ma anche le possibili sinergie da realizzare con il nostro contributo . 

A questo fine, elenchiamo sinteticamente i tratti più generali che caratterizzano tutte le iniziative collettive di valorizzazione della qualità, in cui posiamo affiancare gli operatori del settore dando il nostro prezioso contributo.  

1) la certificazione europea della tipicità, ovvero le Denominazioni di origine protetta (DOP) e le Indicazioni geografiche protette (IGP); 

2) diverse forme di associazione tra produttori che si possono affermare sulla base di affinità territoriali e/o merceologiche, ne sono esempio le strade del vino o le associazioni delle città dell’olio e via dicendo; 

3) lo sviluppo di filiere corte nelle quali i produttori cooperano assieme formando una rete per aggregare la propria offerta rivolgendola direttamente ai consumatori finali.

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