Fin dalla  nascita di questo Progetto, il gruppo Agri Division si  impegnerà nella costruzione di una rete tra i soggetti attivi che risultino produttori di beni e servizi, negozi, cooperative, aziende legate al mondo del biologico e dell'equo solidale, oltre alle istituzioni locali. Ciò che appare immediatamente chiaro fu come il soggetto più fragile all'interno di questa rete fossero i produttori biologici - pochi e di piccole dimensioni - e che tale situazione costituisce un limite strutturale alla possibilità di soddisfare la domanda di prodotti orto-frutticoli da coltivazione biologica locale.

Pertanto il Consorzio Invenio di Latina, congiuntamente al B&C di Roma avvertono la necessità, da un lato, di conoscere meglio la realtà dell'agricoltura in Regione e nelle regioni di prossimità  per capire se vi è possibilità di far crescere la produzione biologica e di qualità.

A tale scopo, a partire dalle prime mosse i due soggetti si sono fatti promotori di un tavolo di regia composto da professionisti, associazioni e Università.

Nasce un gruppo di lavoro costituito da esperti per ogni settore che prende il nome di      


Agri Division Group


Attraverso ricerche condotte, tra il 2010 ed oggi sono stati esplorati tre temi fondamentali per comprendere rispettivamente: lo stato dell'economia agricola attuale, le reti alimentari alternative e le dinamiche relative al consumo del suolo.


Le indagini, realizzate attraverso analisi di banche dati ufficiali e interviste, hanno rilevato una realtà territoriale complessa, nella quale coesistono forti elementi di dinamicità legati al fenomeno dei "ritorni in agricoltura" e condizioni di estrema fragilità delle realtà più giovani o innovative. Nello stesso tempo sono apparsi molto rilevanti i problemi all’ecosistema per l’uso del cultivar tradizionale, ulteriormente aggravati dal fenomeno del consumo di suolo. Il colpo finale e più importante è poi l’abbandono massiccio delle campagne da parte dei giovani figli di coloni che si è realizzato fin dagli anni ’60 con il miraggio per i loro dell’occupazione nell’industria che è stata molto appoggiata dai politici allora e che si è rivelata poi un fallimento quasi totale. 


Tutto quanto in premessa ci invita a ripensare alla luce della storia appena narrata ad un ritorno massiccio e innovativo per una Agricoltura in chiave moderna che risolva 


i problemi dell’occupazione giovanile e del consumo appropriato e consapevole del suolo.